venerdì 1 febbraio 2013

Ti sei mai chiesto cosa c'è dietro a quello che indossi?


 

Quando, con un abile gesto della mano, chiudiamo la zip del nostro piumino pronti a sfidare il freddo invernale.. dovremmo chiederci cosa si cela dietro al comdo si cela dietro al comodo capo di abbigliamento!

Di fronte alle temperature rigide dell’inverno è inevitabile correre ai ripari attraverso un abbigliamento che ci tenga caldo.
L’imbottitura di piumini e trapunte nasconde una triste realtà: quella delle oche spennate vive e senza anestesia spesso a soli 2 mesi di vita, proprio nel periodo di massima morbidezza del piumaggio. Dopo l’operazione, che è molto dolorosa, le oche sono terrorizzate e disorientate e si affollano in un angolo. Spesso allo spiumaggio è associata la morte, dovuta al dolore o per problemi secondari legati alle termoregolazione, funzione assolta proprio dal folto piumaggio. E come se non bastasse è ripetuta anche 6 volte in un anno prima di uccidere gli animali.
Questa pratica crudele è vietata in tutti i paesi della comunità europea e negli USA ma in realtà molti produttori, soprattutto nell’est europeo (Ungheria e Polonia) e in Cina, la praticano ancora perché altamente redditizia. In particolare si spiumano animali vivi perché ogni oca può subire nel corso della sua vita tre spiumaggi contro l’unico ammissibile su di un animale morto.
Nell’ottobre del 1991 la trasmissione svizzera “Kassensturz” ha evidenziato i maltrattamenti sulle oche ma solo dopo diversi anni l’associazione dei fabbricanti di piumini è riuscita a bloccare lo spiumaggio di animali vivi.  Oggi il piumino e le piume di qualità hanno un’etichetta cruelty-free down, ossia un certificato specifico – emesso dalla International Down and Feather Testing Laboratory (IDFL) e dalla European Down and Feather Association -che ne indica l’origine da animali morti oppure raccolte a terra durante il periodo della “muta”, cioè il cambio naturale delle piume.
Un’altra denuncia riguardo a questa operazione inumana è stata fatta dalla trasmissione svedese Kalla Fakta nel febbraio 2012 e, in effetti, IKEA aveva fatto un suo controllo presso i fornitori cinesi e scoperto che il 50%-80% dei suoi piumini arrivava da animali spiumati vivi. Di conseguenza ha cancellato diversi ordini e avviato una procedura di controllo e verifica che le piumette fossero da animali morti.
A ben pensarci, si tratta di una sofferenza inutile se si considera che può essere egregiamente sostituito da materiali sintetici come ovatta di poliestere, altrettanto calda e soffice.
Insomma, ancora una volta vale la regola del ‘consumo critico’: per chi non se la sente di essere complice di questo metodo crudele, come acquirente ha il grande potere della scelta etica.
  
Come? Smetti di acquistare piumini, piumoni e tutto ciò che contiene piuma d'oca. Le alternative ci sono (fibre sintetiche ed ecologiche) altrettanto valide nel mantenerci al caldo!

Stay tuned! 

 

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