giovedì 21 febbraio 2013

INTENSIFICATE LE UCCISIONI DI RANDAGI A BRASOV – ROMANIA – PER I GIOCHI OLIMPICI GIOVANILI

Nella regione di Brasov, in Romania, le autorità locali non gradiscono i cani nelle strade. Infatti, negli ultimi anni, 30.000 cani sono stati uccisi in quest’area, utilizzando come pretesto il pericolo per la popolazione, la rabbia, le lamentele dei cittadini e così via.
La città di Brasov ospita in questi giorni i Giochi Olimpici Giovanili Europei e si concluderanno il 22 febbraio. Ancora una volta gli animali vengono maltrattati ed uccisi per mostrare a turisti, atleti, mass media e personaggi famosi che le città rumene sono “pulite e sicure”.
In realtà, i cani vengono brutalmente catturati dalle strade e rinchiusi all’interno dei canili. Nella regione ci sono due canili principali, a Brasov Stupin e a Rasnov. Il primo è tristemente noto per essere una cosiddetta “killing station” sin dal 2003. Qui, centinaia di cani si trovano in condizioni igieniche pessime che spesso ne causano la morte. Cani di sesso e taglia diversi si trovano a condividere spazi ristretti, senza alimentazione regolare, cure mediche nè registrazione.
Il direttore dei cacciatori di cani, Flavius Barbulescu, già denunciato per crudeltà verso gli animali, ha siglato accordi con alcuni comuni limitrofi a Brasov, che non possiedono un canile proprio, per accalappiare e uccidere i randagi. Sembrerebbe che questi accordi portino un introito considerevole alle casse della città di Brasov e ovviamente sono sempre gli animali a pagare il prezzo più alto. La maggior parte dei cani viene portata al canile Stupin, ma ciò che avviene in seguito non è noto.
Il numero di cani catturati, viene inoltre manipolato per vantaggi economici. I documenti per la Protan, la compagnia che si occupa dello smaltimento delle carcasse, sono redatti dagli stessi dog catchers che quindi fanno un conteggio approssimativo del peso dei corpi, cercando di farlo combaciare con il numero di cani che sostengono di aver catturato. In realtà però, catturano la metà di quel numero.
L’obiettivo dei cacciatori è che i randagi rimangano nelle strade, soprattutto quelli considerati “aggressivi”, in modo da continuare ad assicurarsi il lavoro per “risolvere” il problema.
La maggiore manipolazione però proviene dai mass media. Infatti, molte emittenti televisive sottolineano la pericolosità dei randagi mostrando dubbi episodi di persone attaccate da cani.
Il 5 febbraio 2013 l’associazione animalista tedesca Bund gegen Missbrauch der Tiere e.V. (BMT), che ha condotto campagne di sterilizzazione nell’area di Brasov, ha organizzato una protesta dinanzi all’ambasciata rumena a Berlino per chiedere lo stop delle violenza sui cani randagi.
I rappresentanti dell’ONG National Federation for Animal Protection (FNPA) stanno facendo pressione sulle autorità locali, recandosi presso la Direzione Veterinaria e facendo reclami per le pessime condizioni in cui si trovano i cani nei canili e i terribili trattamenti riservati ai cani. Con un accordo, la Polizia ha assicurato che ispezionerà periodicamente il canile di Brasov e ne controllerà le attività.
L’OIPA continuerà a fare pressione sulle autorità locali romene, chiedendo loro di mettere in atto misure civili e rispettose per controllare la popolazione randagia, lanciando campagne di sterilizzazione, costruendo canili no-kill e promuovendo le adozioni.

Clicca qui per firmare la lettera di protesta!

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