Riportiamo il comunicato stampa della LNDC
Test
cosmetici su animali, da domani lunedì 11 marzo 2013 divieto
assoluto.
Lega
Nazionale per la Difesa del Cane: un importante passo avanti che
permetterà di salvare la vita a centinaia di migliaia di esseri
viventi. Ora bisogna porre fine alla parola vivisezione.
Stop
ai test dei cosmetici (anche delle singole materie prime) sugli
animali. Da domani, Lunedì
11 marzo, entra in vigore il divieto totale (attualmente sono già
vietati i test dei cosmetici finiti), previsto dal nuovo regolamento
europeo sui cosmetici (n. 1223/2009). E dall’11 luglio sulle
etichette dei prodotti di bellezza ci saranno anche informazioni più
chiare sulla scadenza (che verrà indicata con un nuovo simbolo, la
clessidra) e l’eventuale presenza di ingredienti “nano”, di
dimensioni inferiori ai 100 micron (usati soprattutto nei solari),
sui quali ancora si discute circa la loro sicurezza.
Si
tratta di una tappa storica per l'Europa, ma arrivata solo al termine
di un lungo processo che progressivamente ha limitato l'impiego di
test sugli animali per questi tipi di prodotti. Dopo i vari divieti
imposti nel corso degli anni sul territorio comunitario rimanevano
ancora possibili solo alcuni tipi di sperimentazioni che da domani
però sono aboliti facendo diventare i prodotti cosmetici made in Ue
totalmente “cruelty-free”.
Indubbiamente,
la messa al bando dei test sugli animali nel settore cosmetico
rappresenta un importante passo avanti che permetterà di salvare la
vita a centinaia di migliaia di esseri senzienti. Ma la battaglia di
Lega Nazionale per la Difesa del Cane non finisce qui perché ogni
anno milioni di animali continuano ad essere sacrificati per tanti
altri tipi di esperimenti, in nome di una
scienza che, ancora oggi ci induce a pensare che la sperimentazione
sugli animali è indispensabile perché ci salva la vita. Di fronte a
questa affermazione si potrebbe sorridere se la sterile difesa di
pregiudizi antiscientifici nonché di consolidate posizioni di potere
non costasse ogni anno un numero impressionante di vite anche umane.
LNDC
ricorda che non mancano certo buone ragioni scientifiche per mettere
in discussione l’uso di animali, o i fallimenti e i disastri della
vivisezione, a causa dei quali muoiono circa 197mila europei ogni
anno. Infatti, l’aspetto più inquietante di questa pratica inutile
e dannosa è che gli pseudo-ricercatori, grazie all’inaffidabilità
del modello animale, promuovono o condannano un determinato ritrovato
in relazione alle attuali esigenze di mercato secondo un
establishment ben consolidato e redditizio: l’industria della
salute. E
il pesante conto è pagato dagli animali, ma anche dai malati che
sono quasi quotidianamente illusi da notizie importanti solo per chi
le diffonde.
La
vivisezione, quindi, non è un male inevitabile come vuole farci
credere una certa parte della comunità scientifica, continuando
a far finta di non sapere che le alternative alla sperimentazione
animale esistono, e sono ben più efficaci. Se
fossero accolte determinate proposte, si getterebbero le basi per una
progressiva ma totale sostituzione dell’uso di animali a fini
sperimentali, salvando 43.000 animali in Italia e 300.000 in Europa
ogni anno e affermando che il diritto alla vita non è solo un
privilegio di alcuni.
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