mercoledì 20 aprile 2011

COLLARE ELETTRICO: TRA MALTRATTAMENTO E IGNORANZA di Raffaella Cocco e Stefano Visco

... Sono fondamentalmente due le tappe che hanno concesso di giungere ad una definizione di Benessere Animale così come è inteso oggi:
• Il rapporto Brambell (1965)
• Il trattato di Amsterdam (1997)
Il Report of the Technical Committee to Enquire into the Welfare of Animals Kept Under Intensive Livestock Hgusbandry System, noto come “Rapporto Brambell”, dal nome dello Zoologo che ne era il responsabile, fu pubblicato nel 1965 in seguito ad un’ inchiesta governativa istituita dal governo della Gran Bretagna successivamente alla pubblicazione del libro di R.Harrison, Animal Machine (1964), nel quale si denunciavano le pessime condizioni di vita degli animali d’allevamento e che fece molto
scalpore nell’opinione pubblica.
Il rapporto Brambell ha il merito di essere uno dei primi documenti scientifici ufficiali riguardanti il Benessere Animale e di definire le “cinque Libertà” per la tutela del Benessere degli animali allevati, che
rappresentano ancora oggi dei punti da rispettare affinché sia assicurata agli animali una vita dignitosa.

Le “Cinque libertà” sono:
1. Libertà dalla fame e dalla sete, permettendo un libero accesso ad acqua fresca e pulita e somministrando un alimento adatto alla specie ed all’età dell’animale allevato in grado di garantire un buono stato di salute e di vigore fisico;
2. Libertà dal disagio, provvedendo con ambienti adatti forniti di adeguate strutture di ricovero e spazi per il riposo;
3. Libertà dal dolore,da stimoli dannosi e da malattie, tramite l’apporto di idonei sistemi di prevenzione e di rapida diagnosi e cura degli stati morbosi;
4. Libertà di espressione del normale comportamento, fornendo all’animale sufficiente spazio in modo tale da assicurare una vita sociale propria della specie allevata;
5. Libertà dalla paura e da fattori stressanti, assicurando condizioni e cure che evitino sofferenze psichiche.

Questi concetti furono concepiti per gli animali “da reddito”, ma appare ovvio come conservino la loro validità anche se riferite agli animali “da affezione”.
L’ uso del collare elettrico va contro gli ultimi tre principi enunciati da Brambell: difatti il cane a cui viene applicato tale strumento è incapace di sottrarsi allo stimolo doloroso ed è imprigionato in una situazione stressante che alla lunga ne impedisce una normale espressione del
comportamento...

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