lunedì 28 gennaio 2013

UE, INDAGINE SU DENUNCIA DI PETA: MIGLIAIA DI ANIMALI UCCISI PER TEST NON NECESSARI

Decine di migliaia di animali sarebbero stati utilizzati in Europa per esperimenti non necessari, in violazione del regolamento che disciplina i test sui prodotti chimici. In risposta a questa denuncia della sezione inglese di PETA, il Mediatore europeo (l'istituzione alla qual sono rivolte le denunce relative ai casi di cattiva amministrazione che coinvolgono istituzioni e organismi dell'Unione) ha avviato un'indagine sulle azioni dell'agenzia europea responsabile della gestione del programma REACH, (Il Regolamento n. 1907/2006 del Parlamento Europeo del Consiglio del 18 dicembre 2006 concernente la registrazione, la valutazione, l'autorizzazione e la restrizione delle sostanze chimiche) che utilizza milioni di animali nei test di tossicità.
La denuncia di PETA, presentata nel luglio 2012, afferma che l'agenzia europea delle sostanze chimiche (ECHA) non sta prestando la dovuta attenzione ai casi in cui la sperimentazione animale potrebbe essere evitata in base alle norme di REACH. PETA sostiene che le prove derivanti da documenti pubblici e dalla corrispondenza con l'agenzia dimostrano che l'ECHA non sta prendendo le misure necessarie per garantire l'adempimento dell' obbligo, imposto dal REACH, che la sperimentazione animale sia effettuata solo come "ultima risorsa".
Il regolamento REACH chiarisce in dichiarazioni, articoli e allegati che i test sugli animali devono essere evitati per quanto possibile, ma nel 2011 il rapporto dell'agenzia "The use of alternatives to Testing on Animals for the REACH Regulation" ha evidenziato che decine di migliaia di animali sono stati utilizzati in test che avrebbero potuto essere evitati proprio in base alle regole del REACH. Tra questi 135 studi sull'irritazione della pelle condotti dopo che era stato validato un test sostitutivo e 107 studi effettuati senza previa presentazione e approvazione di una proposta di sperimentazione.
In risposta alla relazione, PETA ha contattato l'ECHA e la Commissione europea per assicurarsi che tutte le eventuali violazioni siano state oggetto di indagine da parte dell'organismo e / o segnalati alle competenti autorità nazionali. L'inchiesta di PETA ha rivelato che l'ECHA non si sta adoperando per indagare su tutti i 107 test su animali condotti senza presentazione della proposta, non informa direttamente le autorità competenti dello Stato membro di tutte le violazioni della regola dell'"ultima risorsa" e non valuta i fascicoli informativi presentati da imprese chimiche per stabilire se le prove svolte su animali in base a REACH avrebbero potuto essere evitato. ECHA sarebbe quindi responsabile di "cattiva amministrazione" ed è questo reclamo che ha indotto il Mediatore europeo ad aprire l'inchiesta

Fonte: nelcuore.org

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